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sabato 3 novembre 2012

IL REAL NON BRILLA MA TRAVOLGE IL SARAGOZZA

Al Bernabéu finisce 4-0 per i Blancos ma il pubblico madridista fischia. Annullato un gol regolare a Postiga. In gol per il Real Madrid Higuain e Di Maria nel primo tempo, Essien e Modric nella ripresa

L’atmosfera è strana al Santiago Bernabéu. Al termine di una settimana difficile, passata tra polemiche, guerre interne club-cantera con il solito Mourinho impegnato a ad appiccare incendi qua e la per poi risolvere tutto, a tempo debito, con una semplice secchiata d’acqua, lo stadio di Madrid risponde con i fischi alla prestazione incolore della squadra. Una squadra continuamente sotto accusa, nel mirino di stampa e tifosi e per una volta, udite udite, destabilizzata da notizie di mercato in uscita. La crisi sembra cambiare completamente gli equilibri e così, dall’oggi al domani, il PSG riesce a riempire pagine di giornale e innervosire un ambiente da sempre abituato a fare i propri comodi nel supermercato europeo. Mourinho e Cristiano Ronaldo a Parigi. Voci, solo voci ma che riescono a far saltare la pentola a pressione madridista, proprio nel bel mezzo delle polemiche tra Mourinho e il tecnico della cantera.

Non basta neanche un 4-0 a riportare la situazione all’ordine e martedì arriva un cliente niente male al Bernabéu: un Borussia Dortmund che a quanto pare sembra aver concentrato energie e attenzioni proprio alla Champions League. Non poteva esserci squadra migliore per il Real per preparare questa sfida. Gli uomini di Manolo Jimenez scendono in campo in giallo nero ma con un timore eccessivo nei confronti dei Blancos. Giocano benino entrambe le squadre ma è il Real a colpire con il classico cinismo delle grandi. Una “locura” tutta spagnola e che termina con un uno-due in appena centoventi secondi. Prima Higuaín, con un appoggio comodo comodo su respinta di Roberto, quindi Di Maria con un diagonale portano il risultato sul 2-0. Al 25esimo la sfida del Santiago Bernabéu è già finita. Buona notizia per gli uomini di Mourinho, non certo per i tifosi merengues che già allo scadere della prima parte di gioco, al secondo intervento al limite del miracoloso di Casillas riempiono di fischi gli undici in campo.

Nella ripresa parte forte il Real ma è il Saragozza a sfiorare il gol, negato sempre da Casillas. Minuto 69 e il guardalinee alza inspiegabilmente la bandierina sul lancio per Postiga che entra in area e batte il portiere del Real. Gol annullato e, incredibile, applausi del pubblico indirizzati alla squadra ospite. Applausi che si ripetono pochi minuti dopo in occasione della conclusione svirgolata da Abraham. Nel finale sono solo in due i giocatori del Real in campo: Cristiano Ronaldo e Modric (il migliore). Entra Benzema, Cristiano Ronaldo colpisce una traversa su calcio di punizione e il Real completa il secondo uno-due fatale. Proprio Benzema lancia alla perfezione Essien, oggi al posto dell’assente Xabi Alonso, che solo davanti a Roberto lo batte per il 3-0. Un minuto più tardi è Modric a fissare il risultato sul 4-0 con una conclusione dalla distanza. Neanche al triplice fischio il Real riceve il saluto o l’ovazione del pubblico. Qualcosa non va e il nervosismo è nuovamente alle stelle. La solita strategia di Mourinho? Difficile da capire e soprattutto, viste le notizie degli ultimi giorni, bisognerebbe interpretare questi ultimi movimenti nella capitale spagnola. La strategia tensione e vittorie classica dello Special One o un principio di strategia d’uscita a fine stagione.

L’attacco alla cantera puzza e sembra l’ennesimo punto al quale aggrapparsi da parte del tecnico portoghese per mantenere la tensione alta. Il Borussia Dortmund dirà se questo Real è squadra in grado di sistemare i conti a suon di vittorie o se la doppia sfida con i gialloneri, di Saragozza e di Dortmund, sarà l’inizio di un finale da brividi. Al Bernabéu, per adesso, la gente fischia o sta zitta. Brutto segnale.

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