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mercoledì 28 novembre 2012

F1: ALONSO CAMPIONE?

Il mondiale non è ancora finito. Forse. Un video conferma almeno due sorpassi del campione del mondo Sebastian Vettel in regime di bandiere gialle in pista. Il tedesco avrebbe superato De la Rosa, Kobayashi e Vergne in situazioni abbastanza al limite. La Red Bull rischia 20” di penalizzazione

C’è uno strano silenzio attorno ai fatti del Brasile, a quelle bandiere gialle sbandierate, a quei segnali inviati al pilota (Vettel) e quei sorpassi, tre, al limite del regolamento. Ne parlano tutti e non ne parla nessuno. Eppure le cose sembrano essere chiare: c’è più di un video, ci sono spie accese nel volante del tre volte campione del mondo, ci sono accelerate e sorpassi vietati. Semplice dire, per un esperto e addetto ai lavori, se Vettel ha in effetti commesso irregolarità o meno. Il silenzio più inspiegabile e assordante arriva, per il momento, da Maranello. È vero, la Scuderia ha tempo fino a venerdì per impugnare il risultato della gara, ma la mancanza di una vera e propria presa di posizione, a oltre 48 ore dal Gran Premio di Interlagos, proprio in questo momento in cui sto scrivendo, sorprende. Fernando Alonso, vice campione del mondo proprio a causa di questi sorpassi, lancia una frecciatina attraverso il suo contatto Twitter: “Faccio della legge corretta e rispettata il mio miracolo”, il Cavallino Rampante, forse, sta analizzando le immagini e riflettendo sul miglior modo di comportarsi.

Sono tre i sorpassi incriminati. Nel primo Sebastian Vettel si sbarazza della HRT di Pedro de la Rosa appena pochi metri prima dell’ingresso nella zona sottoposta a regime di bandiera gialla. Difficile, anche con fermo immagine, valutare e confermare l’effettiva regolarità della manovra del tedesco. Ben più chiara la seconda azione dubbia di Vettel, stavolta ai danni della Sauber di Kamui Kobayashi. A differenza di quanto fatto con de la Rosa, il pilota Red Bull supera il giapponese in piena zona gialla, all’ingresso del tratto regolare, con bandiera verde. Si vede chiaramente lampeggiare la luce gialla, si vede la spia di avviso nel volante accesa.

La situazione più discussa e presa in considerazione è quella del sorpasso ai danni della Toro Rosso di Vergne. In questo caso poi subentrano ulteriori dubbi sull’atteggiamento estremamente passivo e arrendevole dei piloti del team “cugino” della Red Bull. Vettel supera Vergne in zona di bandiera gialla e parecchi metri prima di incrociare il segnale verde. In questo caso, e a fermo immagine o manovra rallentata, alcuni hanno fatto notare la presenza di un commissario con bandiera verde in mano sulla destra del tracciato (darebbe ragione a Vettel). Altri hanno invece tirato in ballo l’importanza dei segnali elettronici, attivati direttamente dai vertici FIA impegnati nella valutazione dei vari momenti della corsa. Anche nel caso di Vergne, le spie luminose gialle presenti sul volante del tedesco risultano accese, a conferma del divieto assoluto di sorpasso alla frenata della “esse” Senna. All’ingresso della curva 3 la situazione è sempre di “caution period”. La manovra incriminata arriva sul rettifilo che porta alla curva 4 con Vettel che supera Vergne prima di raggiungere il pannello verde acceso sulla sinistra e con spie gialle del volante attivate. Quindi in zona di divieto di sorpasso.

A una prima lettura dei fatti possiamo dire di trovarci dinanzi a una manovra rischiosa ma regolare, quella ai danni di De la Rosa, e due molto dubbie, sicuramente al limite: quelli su Kobayashi e Vergne. Due rischi corsi dal tedesco in modo totalmente gratuito, soprattutto quello ai danni di Vergne. Perché rischiare tre azioni simili, nella gara più importante dell’anno e con più di mezzo titolo in tasca? Irregolari o meno, questi sorpassi giocano sicuramente a sfavore di Sebastian Vettel, pilota bravissimo, talento unico, ma ancora vittima di improvvisi e importanti colpi di testa da pressione. In caso di sorpasso con bandiera gialla, Vettel avrebbe dovuto scontare un drive through, ovvero un passaggio a velocità ridotta dai box. Cosa che sicuramente avrebbe aiutato Fernando Alonso. A gara conclusa invece la penalità inflitta a Vettel sarebbe di 20” con una retrocessione all’ottavo posto. Per questo in tanti chiedono alla Ferrari di fare ricorso e spingere il suo pilota verso il terzo titolo mondiale. La Rossa, da parte sua, ha detto di non voler impugnare i risultati della gara. Questo fino a ieri. Un’analisi più approfondita dei fatti potrebbe anche far cambiare idea agli uomini in rosso. A voler far rispettare le leggi è Fernando Alonso con quel twitt che non lascia spazio a interpretazioni. E potrebbe essere la FIA, autorizzata a intervenire d’ufficio, anche senza denuncia dei team, per fare chiarezza.

La Ferrari interverrà solo se sicura di vincere. Difficile digerire un ulteriore schiaffo. La FIA, a differenza del mondo del calcio, può intervenire direttamente sul risultato di una gara e la Ferrari ha tempo fino a venerdì per riunire tecnici e avvocati. Anche in Red Bull si tende a non mostrare visi pallidi e preoccupati. Il team continua nel suo festeggiamento per il terzo iride di Vettel e pensa al futuro. Alla Ferrari la possibilità di mantenere, per poco, aperto il mondiale.n

PATO VICINO AL RINNOVO

MILANO - Il futuro di Pato al Milan sembra essere meno in discussione dopo l'incontro avvenuto oggi tra l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, e il procuratore del Papero, Gilmar Veloz. I due si sono incontrati nella sede rossonera di Via Turati e sembra essere tornato il sereno fra le parti: Pato dovrebbe restare al Milan dopo aver chiesto qualche garanzia in più al club.

giovedì 15 novembre 2012

BLITZ A MADRID : MILAN SU CARVALHO E RAUL ALBIOL

MADRID - Adriano Galliani è volato oggi a Madrid dove ha incontrato il presidente del Real Perez negli uffici del Bernabeu. Ufficialmente, il viaggio è stato organizzato per fini commerciali. Secondo fonti spagnole, però, l'amministratore delegato del Milan avrebbe parlato di alcuni giocatori, tra cui Ricardo Carvalho e Raul Albiol. Obiettivi difensivi, quindi, viste le preoccupanti prestazioni di questo avvio di stagione. Per quanto riguarda il difensore portoghese, Mourinho ha già dichiarato che non avrebbe problemi a privarsene.

mercoledì 14 novembre 2012

QUARESMA SHOCK : ARRESTATO

L'ex attaccante dell'Inter è stato arrestato oggi a Lisbona. Il calciatore si trovava nella sala delle udienze ma, dopo essersi tolto la cravatta, è corso in strada per cercare di inseguire la 'rom' che aveva derubato la madre, in difesa della quale, viste le intenzioni bellicose di Quaresma e di alcuni suoi familiari, è intervenuto un poliziotto, che per questo è stato aggredito

LISBONA (PORTOGALLO) - L'ex attaccante del Besiktas Ricardo Quaresma è stato arrestato oggi a Lisbona, e si trova tuttora in stato di fermo, per aver aggredito un poliziotto. È successo oggi nei pressi del tribunale della capitale portoghese, dove l'ex nerazzurro si trovava per testimoniare, come parte lesa, in un processo per furto. Poco dopo essere arrivato, Quaresma ha saputo che sua madre era stata derubata nei pressi del tribunale, dove si stava recando per assistere al processo, da una zingara che era riuscita a portarle via l'orologio.

I FATTI - Il calciatore, attualmente in forza al Besiktas turco, si trovava nella sala delle udienze ma, dopo essersi tolto la cravatta, è corso in strada per cercare di inseguire la "rom", in difesa della quale, viste le intenzioni bellicose di Quaresma e di alcuni suoi familiari, è intervenuto un poliziotto, che per questo è stato aggredito, e anche colpito, dall'ex interista. Poco dopo il calciatore è stato arrestato per "aggressione ad un rappresentante delle forze dell'ordine" e ora rischia lui di finire sotto processo come imputato.

lunedì 12 novembre 2012

CR7 SALTERÀ LA NAZIONALE

L'attaccante del Real è stato colpito da una gomitata nella partita contro il Levante. Il medico del Portogallo : «Ha accusato un trauma craniofacciale, deve restare a Madrid»

ROMA - Cristiano Ronaldo salterà l'amichevole tra Portogallo e Gabon: la stella del Real Madrid, dopo aver portato in vantaggio la sua squadra nella match della Liga contro il Levante (partita poi finita 2-1 per i 'Blancos') è dovuto uscire alla fine del primo tempo per una gomitata killer del difensore Navarro.

NIENTE PORTOGALLO - I medici della federazione portoghese, dopo averlo visitato, hanno annunciato che il giocatore rimarrà a Madrid. "Ronaldo - spiega il dottor Henrique Jones ad As - soffre di un trauma craniofacciale con ferita al sopracciglio e all'occhio. Ha accusato nausea, problemi alla vista e forti dolori alla testa. Non ha senso esporlo a questo viaggio perché in queste situazioni ci sono 72 ore critiche".

sabato 10 novembre 2012

STROPPA TENTERÀ IL COLPACCIO,POGBA IN PUNIZIONE

Il Pescara dopo il successo contro il Parma cerca conferme e il colpaccio contro la Juventus campione d’Italia. Antonio Conte lascia a casa Pogba per due ritardi agli ultimi allenamenti

Giovanni Stroppa è tornato a parlare alla vigilia della dura sfida contro la Juventus. L'allenatore del Pescara non pensa che la sua squadra parta già sconfitta. "Di certo dovremo soffrire, però, nell'arco dei novante minuti, ci saranno anche momenti in cui potremo far male alla Juventus. E' chiaro che partiamo sfavoriti, affrontiamo una delle squadre più forti del mondo. Potrà non bastare, ma chiedo ai miei la massima attenzione e tanta grinta. Cercheremo di non concedere troppo ai nostri avversari".

Su Antonio Conte. "Gli faccio i complimenti perché ha trasformato la sua squadra per esaltare le qualità dei calciatori. Era visto come un integralista del 4-2-4, invece ha trovato la chiave giusta. Poi la squadra incarna il carattere che lui aveva da calciatore. Conte non mollava mai".

Se dovesse vincere Stroppa potrebbe diventare l'idolo dei tifosi, che continuano a contestarlo nonostante la buona posizione in classifica del Pescara. "Non mi interessa, penso soltanto a fare punti utili per la salvezza".

Sono 22 i convocati da Antonio Conte per l'anticipo di sabato sera a Pescara. Per la sfida in Abruzzo, il tecnico bianconero non potrà contare su Paolo De Ceglie, Simone Pepe e Paul Pogba. Il francese "non rientra nella lista dei convocati - informa la Juve - per essersi presentato in ritardo a due allenamenti". De Ceglie, invece, non è disponibile a causa di un lieve affaticamento muscolare all'adduttore della coscia sinistra, mentre Pepe disputerà la partita di domenica con la Primavera (a Siena) per recuperare la migliore condizione.

MURRAY VOLA IN SEMIFINALE

Lo scozzese vola in semifinale delle ATP Finals superando il francese con il netto punteggio di 6-2, 7-6. Partita senza storia fino a metà del secondo set quando improvvisamente Tsonga si è svegliato; al tie-break però lo scozzese fa valere la maggior qualità. Murray, insieme a Federer e Djokovic, è il terzo semifinalista. Si attende ora solo un nome tra Del Potro e Ferrer

Nel Masters 2012 non c’è spazio per le soprese. Dopo le qualificazioni di Roger Federer e Novak Djokovic, la testa di serie numero 3 del tabellone Andy Murray fa il suo dovere e superando per 6-2, 7-6 il francese Jo-Wilfried Tsonga, vola in semifinale dell’ultimo appuntamento tennistico stagionale.

Il punteggio è quasi fasullo e non racconta la netta superiorità che lo scozzese ha messo in mostra davanti al pubblico amico della O2 Arena di Londra. Nonostante infatti Tsonga si potesse clamorosamente giocare il passaggio del turno con una vittoria in 2 set, il francese ha invece chiuso il suo "2012 horribilis" con una prestazione floscia e senza cuore.

PIOVONO GRATUITI - Tsonga, che fino alla sfida di stasera vantava il non invidiabile record stagionale contro i top 10 di 12 sconfitte e una sola vittoria, peggiora ulteriormente la sua statistica entrando in campo contro Murray e facendo tutto ciò che non deve fare. Poco profondo, poco incisivo e assolutamente distratto al servizio, allo sciagurato primo set del francese si aggiungono una serie di errori non forzati – 17 – che piovono come parmigiano su un buon piatto di spaghetti al pomodoro.

DOPO UN SET E' GIA' TUTTO DECISO - Dall’altra parte della rete c’è invece un Murray straordinariamente concentrato che, per non saper ne leggere ne scrivere, mette in mostra il suo miglior tennis della settimana. Il tutto si traduce in un 4-0 che dopo un quarto d’ora fa capire l’andamento del set e, dopo 33 minuti, regala il 6-2 a Murray che significa qualificazione matematica.

ORGOGLIO TRANSALPINO - Come il suo compagno di girone Djokovic, però, lo scozzese, nonostante un break anche in avvio di secondo set, molla le briglie mentali al match e quando tutto sembra essere destinato a una fine indolore, si ritrova catapultato dentro una partita improvvisamente reale. Dal 4-2 infatti, Tsonga, si riscopre un tennista in grado di poter fare male a tanti colleghi e, conquistato il contobreak a zero, rientra di prepotenza nella partita (4-4) arrivando addirittura a un set point nel dodicesimo gioco.

LA LEGGE DEL PIU' FORTE - A quel punto, allo scozzese, serve sfoderare tutta la sua sapienza tennistica per evitare le noie – e lo spreco di energie fisiche – di un terzo set che non avrebbe alcun senso essere giocato. Ecco quindi che Murray si aggrappa al servizio per trascinare la partita al tie-break e lì, ancora con quel fondamentale, regolare il redivivo orgoglio di Tsonga e con quello ogni sua velleità londinese. Lo scozzese è così il secondo qualificato del gruppo A e attende ora un avversario tra Federer, Del Potro o Ferrer. Il primo match di sabato pomeriggio – quello tra il fenomeno di Basilea e il gigante di Tandil – chiarirà gli ultimi dubbi della settimana di round robin. Nel frattempo, i pronostici, sono stati tutti rispettati.

venerdì 9 novembre 2012

U21:INSIGNE CONVOCATO

Devis Mangia ha diramato l'elenco dei convocati per l'amichevole della Nazionale Under 21 contro la Spagna, in programma martedì 13 novembre, alle 18,30, nello stadio 'Artemio Franchi', a Siena

ROMA -Devis Mangia ha diramato l'elenco dei convocati per l'amichevole della Nazionale Under 21 contro la Spagna, in programma martedì 13 novembre, alle 18,30, nello stadio 'Artemio Franchì, a Siena. Prima chiamata nell'Under 21 per il difensore del Grosseto, Federico Barba, e per i centrocampisti di Verona e Cittadella, Jorginho e Baselli. Tra i convocati anche Insigne, Florenzi e Immobile, tutti e tre a segno lo scorso 16 ottobre, a Kalmar, con la Svezia, nello spareggio dei Play-off che ha regalato agli Azzurrini la qualificazione alla fase finale dell'Europeo.

RADUNO - La squadra si radunerà domenica, alle 12,30, a Siena, e i giocatori impegnati nella 12/a giornata di Serie A raggiungeranno il ritiro al termine delle partite.

CONVOCATI - L'elenco dei convocati. Portieri: Francesco Bardi (Novara), Simone Colombi (Modena), Mattia Perin (Pescara); difensori: Federico Barba (Grosseto), Luca Caldirola (Cesena), Marco Capuano (Pescara), Mattia De Sciglio (Milan), Giulio Donati (Grosseto), Paolo Frascatore (Sassuolo), Simone Romagnoli (Pescara), Mario Sampirisi (Genoa); centrocampisti: Daniele Baselli (Cittadella), Alessandro Florenzi (Roma), Luiz Jorge Frello (Verona), Lorenzo Insigne (Napoli), Luca Marrone (Juventus), Jacopo Sala (Amburgo), Riccardo Saponara (Empoli), Federico Viviani (Padova); Attaccanti: Giuseppe De Luca (Atalanta), Manolo Gabbiadini (Bologna), Ciro Immobile (Genoa), Samuele Longo (Espanyol). La partita sarà arbitrata da Felix Zwayer; assistenti: Markus Hacker e Holger Henschel (Germania); IV ufficiale: Daniele DOVERI (Italia).

GUARIN CREDE NELLO SCUDETTO

Guarin: «Vogliamo continuare così. Stramaccioni sta facendo bene, davvero bene, è un grande allenatore»

MILANO - L'Inter ha un'arma in più a centrocampo. Si chiama Guarin. Il centrocampista è esploso ed è in un momento d'oro. "Sono contento di dare il mio contributo alla squadra - ha detto in un'intervista a Sky Sport - io cerco di dare sempre il massimo e migliorare ancora. Sono consapevole della responsabilità che ho come giocatore dell'Inter, la squadra ha bisogno di me. È un orgoglio".

INDISPENSABILE - Si è guadagnato il suo spazio, ma tiene i piedi per terra ed elogia i suoi compagni di reparto. "Mudingayi? Speriamo torni presto perché è un giocatore importante. Chiunque giochi però lo fa dando il massimo. Sneijder? Tutti conoscono le sue qualità, speriamo che rientri presto".

SCUDETTO - Questa Inter può essere definita da scudetto, soprattutto dopo la vittoria in campionato contro la Juventus? "È un'Inter di grande talento, vogliamo assolutamente continuare così. Il nostro tecnico? Stramaccioni sta facendo bene, davvero bene, è un grande allenatore".

LA SFIDA - Poi in un'altra intervista ai microfoni di Mediaset, lancia la sfida: "Come mi sento? Bene, cerco di dare il mio contributo, ma voglio ancora migliorare. Tutti i giocatori possono attraversare dei momenti di difficoltà, è successo anche a me, ma ora sto bene. Insieme lavoriamo per vincere, siamo l'Inter. Se possiamo vincere lo scudetto? Noi cercheremo di farlo".

DERBY: L ' ULTIMO PAREGGIO RISALE AL 2007

L'ultimo X risale al 29 aprile 2007 quando, in serie A, è stato 0-0 in casa giallorossa: nelle successive 11 sfide lo score ha visto 4 successi biancocelesti e 7 vittorie della Roma

ROMA - L'ultimo pareggio ufficiale assoluto nel derby romano, tra casa Lazio e casa Roma, risale al 29 aprile 2007 quando, in serie A, è stato 0-0 in casa giallorossa: nelle successive 11 sfide lo score ha visto 4 successi biancocelesti e 7 vittorie della Roma. L'unico derby - invece - che si è giocato l'11 novembre, come avverrà domenica prossima, è finito in pareggio: 0-0 nel 1984, in casa giallorossa. La stracittadina di Roma si gioca per la 27 volta nella storia nel mese di novembre - tutti precedenti di serie A - e finora il bilancio è di 5 successi laziali, 12 pareggi e 9 vittorie giallorosse.

Gli ultimi 4 derby di novembre sono stati vinti tutti dalla Roma (4-1 in casa nel 1999/00, 2-0 in casa nel 2003/04, 1-0 in casa nel 2008/09 e 2-0 in trasferta nel 2010/11), con Lazio che dunque non segna da 308', con ultimo sigillo di Mihajlovic su rigore al 52' di Roma-Lazio 4-1 del 21 novembre 1999. La Roma ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 13 gare ufficiali disputate in assoluto, per altro tutte di campionato, per un totale di 31 reti all'attivo. L'ultimo digiuno giallorosso risale al 1 maggio scorso: 0-0 in casa del ChievoVerona, in serie A. Zdenek Zeman non ha mai vinto in casa della Lazio su 7 precedenti, in cui le sue squadre hanno raccolto 4 pareggi e 3 sconfitte.

"CORRIERE DELLO SPORC":TUTTE LE EDIZIONI

TUTTE LE EDIZIONI DEL "CORRIERE DELLO SPORC"

TOTTI IN DUBBIO PER IL DERBY

Il capitano giallorosso ha interrotto la seduta di lavoro a scopo precauzionale per una lieve infiammazione all’anca destra

ROMA - A 48 ore dal derby si ferma Francesco Totti. Nel corso dell'allenamento mattutino a Trigoria, il capitano della Roma ha interrotto la seduta di lavoro a scopo precauzionale per una lieve infiammazione all’anca destra. Lo stop non dovrebbe pregiudicare l'utilizzo del numero 10 nella stracittadina contro la Lazio in programma domenica pomeriggio all'Olimpico, ma già nel pomeriggio - quando la squadra di Zeman tornerà in campo per il secondo allenamento di giornata - si capirà meglio l'entità del problema. La prima sessione di lavoro è stata caratterizzata da un breve riscaldamento fisico, e poi ha visto i calciatori impegnati in un focus sulla velocità e in un esercizio di potenziamento degli arti inferiori sui gradoni. Gli attaccanti e i centrocampisti hanno quindi svolto un lavoro tattico, mentre il reparto arretrato si è concentrato sugli schemi difensivi. Assenti dal campo Dodò (fisioterapia e lavoro personalizzato) e Stekelenburg (seduta fisioterapica).

giovedì 8 novembre 2012

SINTESI DELLA 4ª GIORNATA DI EUROPA LEAGUE

La formazione spagnola di Simeone perde malamente in casa dell'Academica; il Newcastle pareggia 2-2 contro il Bruges dopo essere stato sotto 2-0. Sconfitta a sorpresa del Psv, vincono Bordeaux e Fenerbahçe...

GRUPPO A (Anzhi Makhachkala-Liverpool 1-0; Udinese-Young Boys 2-3)

Gruppo equilibratissimo quello dell’Udinese, che perde in casa contro gli Young Boys ma che non deve comunque perdere le speranze in chiave qualificazione. In testa al girone c’è adesso l’Anzhi di Eto’o, che batte di misura il Liverpool sul campo di casa e sale a quota 7 punti, uno più dei Reds. Decisivo ai fini dell’incontro di Makhachkala è la rete di Traorè allo scadere del primo tempo.

GRUPPO B (Academica Coimbra-Atletico Madrid 2-0; Viktoria Plzen-Hapoel Tel Aviv 4-0 )

Doveva essere la giornata dell’Atletico Madrid, che vincendo contro l’Academica avrebbe sigillato il proprio passaggio del turno, e invece la formazione di Simeone si vede sconfitta dai portoghesi con il punteggio di 2-0: decide la doppietta di Wilson Eduardo, un gol su calcio di rigore. Nell’altra partita è dominio assoluto del Viktoria Plzen nei confronti dell’Hapoel Tel Avivi: un 4-0 che non ammette repliche e che è il giusto risultato per quello che si è visto in campo. Viktoria che festeggia con le reti di Stipek, Bakos e la doppietta di Kolar, che ha il merito di sbloccare il risultato al 23esimo del primo tempo.

GRUPPO C (Marsiglia-Borussia Moenchengladbach 2-2; Fenerbahçe-AEL Limassol 2-0)

Mantiene la testa del girone il Fenerbahce nel gruppo C. La squadra turca supera con un netto 2-0 a Istanbul l’AEL Limassol grazie alla reti di Kuyt e Moussa Sow e sale a quota 10 in classifica. Nell’altra partita, fra Marsiglia e Borussia Moenchengladbach, è lotta fino al 90esimo, minuto durante il quale Arango trova il gol del definitivo 2-2 dopo che il Marsiglia – sotto dopo 20’ per via della rete di Hanke – era comunque riuscito a ribaltare il risultato con Barton (direttamente da calcio d’angolo) e Ayew, destro all’incrocio al termine di un’azione personale. Marsiglia e Moenchengladbach restano seconde in classifica a quota 5 punti.

GRUPPO D (Club Bruges-Newcastle 2-2; Bordeaux-Maritimo 1-0)

Rischia tantissimo il Newcastle sul campo del Bruges: gli inglesi sbagliano completamente l’approccio alla partita e si ritrovano sotto 2-0 dopo nemmeno 20’ per via delle reti di Trickovski e Jorgensen. Poi la reazione d’orgoglio, che si materializza in appena due minuti nel finale del primo tempo: prima Anita, gran destro da fuori area, e poi Ameobi consento al Newcastle di trovare i gol del definitivo 2-2 e di mantenere la vetta del girone con 8 punti. Nell’altra partita, successo fondamentale del Bordeaux sul Maritimo: decide un colpo di testa di Bellion. Francesi secondo a un punto dal Newcastle e con 3 di vantaggio sul Bruges.

GRUPPO E (Molde FK-Steaua Bucarest 1-2; FC København-Stoccarda 0-2)

La Steaua di Bucarest, in testa al girone con 10 punti, ha più di un piede al turno successivo. La formazione romena si impone in Norvegia sul campo del Molde con il punteggio di 2-1 e allunga in classifica sulla seconda, che non è più il Copenaghen, ma lo Stoccarda, che vince 2-0 in Danimarca grazie ai gol di Ibisevic e Harnik e che sale a 5 punti. Steaua che mantiene il primato con il 2-1 al Molde: romeni sul 2-0 in avvio grazie a Chipciu e Latovlevici, poi padroni di casa che accorciano con Chukwu nella ripresa.

GRUPPO F (AIK Solna-PSV 1-0; Napoli-Dnipro 4-2)

Il Napoli, di cui parliamo in un articolo a parte, si esalta con Cavani e mantiene vivissime le proprie speranze di qualificazione grazie alla quaterna devastante del Matador. Nell’altra partita, invece, battuta d’arresto a sorpresa per il Psv Eindhoven che viene sconfitto a Solna dall’AIK: di Bagura, sinistro all’incrocio dei pali da distanza defilata la bellissima rete che decide la partita.

IMMENSO CAVANI : POKER AL DNIPRO

Uno straordinario Cavani regala al Napoli la seconda vittoria in Europa League. Il Matador, quasi da solo, rimonta il vantaggio del Dnipro e con un poker stende la squadra ucraina. Ottimi gli innesti di Hamsik e Insigne. Non servono a nulla i gol di Fedetskiy e Zozulia.

Parafrasando un noto spot: che mondo sarebbe senza Cavani? A Napoli nessuno vuole scoprirlo. Con un giocatore del genere, infatti, ogni obiettivo è possibile. La straordinaria prova del Matador, autore di uno strepitoso poker, permette agli azzurri di Mazzarri di superare 4-2 il Dnipro e di restare in piena corsa per la qualificazione alla fase successiva di Europa League. Male comunque nel primo tempo gli azzurri, che hanno evidenziato i soliti limiti prodotti dal turnover. Certi giocatori sono inadeguati all’Europa e gli ultimi 20 minuti, con in campo Hamsik, Pandev e Insigne, hanno dimostrato come il Napoli non possa rinunciare a certi giocatori. A nulla sono serviti le reti ospiti di Fedetskiy e Zozulia.

IL FATTORE CAVANI. Con il Matador in campo il Napoli è un’altra squadra. Al fuoriclasse uruguaiano, alla prima da titolare in questa Europa League, bastano 6 minuti per fare capire quanto sia determinante per questa squadra: lancio di Dzemaili e destro chirurgico ad incrociare per il vantaggio azzurro. Cavani lotta, corre per quattro, lo trovi a centrocampo a fare pressing, nella propria area a raddoppiare gli attaccanti avversari e in avanti a sobbarcarsi ogni azione offensiva, vista la trasparenza costante di Edu Vargas.

QUANTI SPRECHI. La coinvolgente carica agonistica del Matador però, da sola, non basta. Nonostante il Napoli giochi i primi 20 minuti da grande squadra, coordinata fra i reparti, con spinta continua sugli esterni, senza mai lasciare l’iniziativa al Dnipro, basta un attimo di distrazione a rimettere tutto in parità. Anche se, a onor del vero, poco prima gli azzurri avrebbero la possibilità di chiudere la partita: è Dossena per due volte a sprecare clamorosamente l’occasione del raddoppio, mostrando scarsa lucidità sotto porta, sia su sponda di Britos, che su assist di Cavani.

I SOLITI CALCI DA FERMO. Poi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ancora una volta non funzionano le marcature. Siamo alla mezzora e Mesto perde Odibe, che schiaccia per Fedetskiy (Fernandez si dimentica completamente della sua esistenza), scaltro ad appoggiare in rete di testa. Secondo gol in Europa League per il centrocampista, che aveva segnato nella gara di andata. Così il finale di tempo serve solamente a riorganizzare le idee al Napoli, che continua ad avere alcuni giocatori palesemente inadeguati ai palcoscenici europei.

VARGAS E ROSATI: COMPLETO DISASTRO. I limiti del turnover sono ancora una volta evidenziati ad inizio ripresa. Palla persa male da Vargas a centrocampo, ripartenza fulminea del Dnipro, con Konoplyanka che mette Zozulia in condizione di battere a rete. Rosati si mostra tutt’altro che sicuro e viene superato dal destro dell’attaccante, che porta avanti gli ucraini.
I TENORI E UN IMMENSO MATADOR. Mazzarri, tradito ancora una volta dalle riserve, deve ricorrere ai big in panchina per tentare di salvare faccia e qualificazione. Entrano in successione Insigne, Hamsik e Pandev e il Napoli torna a fare il Napoli. E’ sempre però grazie alla classe di Cavani che la partita, da completo disastro, diventa memorabile. Il Matador prima calcia una sontuosa punizione dal limite sopra la barriera e pareggia e poi, ad un minuto dalla fine del match, brucia tutti sul primo palo su traversone di Hamsik. Il 3-2 che fa impazzire il San Paolo non soddisfa adeguatamente l’uruguaiano che, nel recupero, decide di inventarsi l’ennesimo capolavoro: controllo al limite ed esterno destro delicato all’angolino.
I NUMERI DI UN FUORICLASSE. Un 4-2 che rilancia il Napoli, ora secondo in classifica nel Gruppo F (grazie alla vittoria dell’Aik Solna sul Psv) e che certifica la grandezza di un vero campione: 13 gol in stagione, 5 in questa Europa League, 79 gol totali con la maglia del Napoli, 17 in Europa con gli azzurri. Non ci sono più aggettivi per Cavani, ma il mondo (non solo napoletano, ma quello del calcio) senza di lui sarebbe sicuramente un'altra cosa.

martedì 6 novembre 2012

CR7 : "SE FOSSE PER I SOLDI GIOCHEREI IN UN ALTRO CLUB"

La stella del Real Madrid, Cristiano Ronaldo: «Gioco per la passione che ho per il calcio. Io troppo individualista? Non è vero e chi si intende di calcio lo sa»

ROMA - «Io gioco per la passione che ho per il calcio, se giocassi per i soldi starei in un altro club...». Lo ha detto Cristiano Ronaldo in un'intervista concessa a 'France Football'. La stella del Real Madrid ha anche parlato del Pallone d'oro, premio calcistico organizzato dalla rivista francese, per il quale potrà votare in quanto capitano della Nazionale portoghese: «Messi, Xavi e Iniesta possono vincerlo. Ma non bisogna dimenticare Drogba e Falcao. Se potessi è chiaro che voterei per me. Io troppo individualista? Non è vero e chi si intende di calcio lo sa. Io sono felice di essere come sono». Infine sul suo rapporto con Messi: «Io e Messi siamo diversi: lui è cresciuto in uno dei club più importanti del mondo come il Barcellona e questo lo facilita ma io lo rispetto molto come avversario».

FEDERER SENZA DIFFICOLTÀ CON TIPSAREVIC

Lo svizzero liquida in un'ora e otto minuti il malcapitato Tipsarevic che cede con il netto punteggio di 6-3, 6-1. Un match davvero senza storia, con il serbo incapace con il suo tennis di portare la benché minima minaccia al fenomeno di Basilea

Non è facile raccontare una partita che non si è mai giocata. Lo sapevamo alla vigilia, lo sospettava il pubblico, lo temeva Tipsarevic e alla fine così è stato. Il match d’apertura del gruppo B delle ATP Finals di Londra si è tradotto vin poco più di un allenamento per Roger Federer che, in un’ora è otto minuti, si è sbarazzato senza alcun problema del malcapitato Janko Tipsarevic.

SPACCIATO A PRESCINDERE - Che il serbo non avesse armi per poter impensierire il tennis di Federer era più o meno chiaro a tutti ma, che nonostante l’impegno, potesse finire in questa maniera, resta comunque una notizia. Tipsarevic infatti ci prova in tutti modi, muovendosi bene lungo la linea di fondo e cercando di variare il più possibile le soluzioni ma di fatto, la partita, non si gioca. Federer trova il break subito nel secondo game e da quel momento si mette a fare gara di testa. Il primo set si chiude 6-3 in 30 minuti esatti e il massimo che riesce ad ottenere il numero 2 di Serbia è un game terminato ai vantaggi.

MATCH SENZA STORIA - Il secondo set, almeno inizialmente, è più “lottato”. Tipsarevic conserva il primo turno di servizio e lotta annullando le prime due palle break nel secondo ma, alla terza chance, deve inchinarsi alla legge del più forte. Federer scappa avanti, si fa imprendibile al servizio e per il serbo il pomeriggio londinese si trasforma in pochi minuti in una mezza giornata da dedicare alla propria signora, con lo svizzero che non concede più nulla e chiude poi per 6-1.

L'UOMO DEI RECORD - Al di là del match che lascia ben pochi spunti tecnici, Federer è sembrato piuttosto in palla dopo la settimana di pausa presasi dopo Basilea. Certo, la testa del gruppo B (così come l’accesso alle semifinali) pare piuttosto scontata. Per una valutazione più completa toccherà attendere il match con Del Potro (più che quello con Ferrer su cui conduce 13-0). Intanto, giusto per aggiornare il libro delle statistiche, Roger Federer supera il record di Lendl al Masters di fine anno raggiungendo 40 vittorie in 47 partite e, allo stesso tempo, le 875 vittorie in carriera. Come McEnroe. La leggenda continua…

ALLARME DE ROSSI : STOP IN ALLENAMENTO

Il centrocampista giallorosso si è fermato durante la seduta di lavoro pomeridiana. In vista del derby di domenica prossima, le sue condizioni sono da valutare attentamente

ROMA - A Trigoria è allarme De Rossi. Il centrocampista giallorosso, infatti, si è fermato durante l'allenamento pomeridiano. Out contro il Palermo per un problema alla caviglia, De Rossi si è bloccato oggi in mezzo al campo toccandosi l'anca destra. In vista del derby di domenica prossima, le sue condizioni sono da valutare attentamente.

DJOKOVIC NON SI FERMA PIÙ,SCHIACCIATO L ' OTTIMO TSONGA

Il neo numero 1 al mondo supera il francese con il punteggio di 7-6, 6-3 volando così in testa al gruppo A insieme a Andy Murray (nel pomeriggio vittorioso in 3 set su Berdych). Impressionante forma fisica di Djokovic che nel primo set riesce ad arginare uno Tsonga improvvisamente ritrovato

Doveva essere il girone della morte questo gruppo A. Al termine della prima giornata delle ATP Finals di Londra, invece, la fisionomia è già ben delineata. Per un Murray infatti che nel pomeriggio si è liberato della pratica Berdych, ad impressionare in serata è il neo numero 1 al mondo Novak Djokovic che, senza troppo complimenti, mette ko in due set un Jo-Wilfried Tsonga improvvisamente ritrovatosi.

SORPRESA - Se il francese per tutto il 2012 ha fondamentalmente deluso, prendendo “schiaffi” a destra e a manca e presentandosi stasera con un parziale di 12 sconfitte/1 vittoria contro i top 10, Tsonga ritrova nel primo set quella capacità di giocare alla pari contro (quasi) tutti che esattamente 360 giorni gli aveva permesso proprio su questi terreni di raggiungere la finale contro Roger Federer.

QUALITA' SOPRAFFINA - Profondo, violento, in ritmo, con tocco, ottimo al servizio, con la giusta concentrazione e capace di fare gara alla pari anche in difesa, il francese contribuisce con Djokovic a regalare un’ora e otto minuti di tennis di strepitosa qualità al pubblico della 02 Arena di Londra. Tsonga, infatti, non concede assolutamente nulla a un Djokovic decisamente riposato e in palla che, anzi, è costretto ad annullare ben 3 palle break prima di approdare al tie-break decisivo. Lì la gara diventa ulteriormente di nervi e a vincerla, guarda caso, è Djokovic a cui bastano due piccole – quasi impercettibili – imperfezioni di Tsonga. Sette punti a quattro e il primo set è in cassaforte.

LA PERFEZIONE NON BASTA - La partita per Tsonga cambia… e non potrebbe essere altrimenti. Aver giocato probabilmente il miglior set del 2012 ed esserne uscito sconfitto senza aver nemmeno concesso una palla break, è un colpo psicologico a cui il francese paga ulteriormente dazio subito in avvio di secondo. Tsonga infatti, in un solo game, concede più gratuiti (3) che in tutto il primo set e il rullo compressore “made in Belgrado” non esita a gettarsi sul malcapitato francese: break e gara di rimonta che per Tsonga si fa impraticabile.

INGIOCABILE AL SERVIZIO - Djokovic sembra infatti ben poco predisposto a rimanere in campo più del dovuto e, dallo 0-30 cui va sotto nel game immediatamente successivo, infila sui propri turni di servizio un parziale di 16 punti a 0 che raccontano meglio di qualsiasi parola l’andamento della partita. Tsonga, sul 3-5, alza definitivamente bandiera bianca di fronte a un giocatore troppo in palla per essere rimontato e cede così per la quinta volta in stagione alla legge del serbo.

PRONOSTICO RISPETTATO - Il gruppo A trova così sin dalla sua prima giornata i padroni che alla vigilia tutti segnalavano come tali. Spesso tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare… ma trattandosi della Manica, in fondo, bastano due bracciate.

MESSI NASCONDE UN CIUCCIO NEL CALZETTONE

Avrebbe voluto celebrare il gol dedicandolo al primogenito Thiago, ma il gol non è arrivato. Il rigonfiamento sotto l'elastico non è comunque sfuggito ai più attenti, che hanno indagato e scoperto che cosa celasse la Pulce nella calza

In Italia Marco Materazzi giocava con le foto dei figli infilate nei parastinchi. Non è quindi una novità che i giocatori si portino "corpi estranei in campo", ma Lionel Messi è stato ancora più originale.

Un solo giorno dopo aver visto nascere il suo primogenito Thiago, infatti, la Pulce ha dovuto comunque scendere in campo per giocare contro il Celta Vigo. Probabilmente sperava di segnare, perché aveva già immaginato il sipariettro dell'esultanza nel caso in cui il gol fosse arrivato.

Nel calzettone in molti hanno notato uno strano rigonfiamento. era un ciuccio, oggetto con cui avrebbe voluto consacrare la nascita del figlio. Il gol - purtroppo per lui - non è arrivato, ma Leo è stato comunque in grado di omaggiare il figlio scendendo in campo con un paio di scarpe su cui è impresso il nome del figlio.

lunedì 5 novembre 2012

L'IGNORANTE : TUTTE LE EDIZIONI

Tutte le edizioni dell' Corriere Dello Sbor. Il Corriere Dello Sbor è una simpatica parodia del Corriere Dello Sport. Se volete leggerne altri visitate la pagina Calciatori Brutti su Facebook.




TOP TEN ACQUISTI ESTATE 2011

Di seguito mostriamo i dieci trasferimenti di mercato più cari della campagna acquisti dell' estate 2011:
1. Sergio Agüero (dall' Atletico Madrid al Manchester City) per 45 M
2. Javier Pastore (dal Palermo al PSG) per 43 M
3. Radamel Falcao (dal Porto all' Atletico Madrid) per 40 M
4. Cesc Fábregas (dall' Arsenal al FC Barcellona) per 34 M
5. Fabio Coentrao (dal Benfica al Real Madrid) per 30 M
6. Alexis Sánchez (dall' Udinese al FC Barcellona) per 26 M
7. Manuel Neuer (dallo Schalke 04 al Bayern Monaco) per 25 M
8. Steward Downing (dall' Aston Villa al Liverpool) per 22,8 M
9. Romelu Lukaku (dall' Anderlecht al Chelsea) per 22 M
10. Santi Cazorla (dal Villarreal al Malaga) per 21 M

TEGOLA SAMP: MAXI LOPEZ RISCHIA UN LUNGO STOP

GENOVA - Lesione meniscale esterna del ginocchio sinistro. E' questa la prima diagnosi riguardo l'infortunio di Maxi Lopez, subito nei primi minuti nella sfida contro l'Atalanta. Si teme un lungo stop, anche perché la punta è rimasta campo per l'intero arco del match. Nei prossimi giorni l'attaccante argentino, ex Gremio e Barcellona, sarà visitato anche dal consulente ortopedico del Catania (club titolare del cartellino) prima di affrontare l'intervento chirurgico.

MURRAY BUONA LA PRIMA

Il tennista scozzese nella prima partita dell ' ATP World Tour Finals , ha superato Berdych in tre comodi set.